Nell’anno 1455, l’Arcivescovo Gabriele Sforza visitò la cappella di Bernate (oratorio) e la definì “Cappella per Laycos”.

Nell’anno 1581, San Carlo ordinò l’inserimento della pietra sacra nell’altare ligneo, per consacrare la chiesa; inoltre ordinò la sistemazione del tetto e l’acquisto di varie suppellettili.

Nell’anno 1750, la cappella di Bernate era chiamata “Oratorio della Beata Maria Vergine” (anticamente le piccole chiese erano chiamate oratori). All’interno della chiesetta erano conservati sei vasi di legno contenenti le sacre reliquie di sette santi martiri: Clemente, Celso, Illuminato, Pacifico, Benedetto, Vincenzo, Teodora.

Fino alla fine del 1800, Bernate era ancora un piccolo agglomerato di poche case che sorgevano intorno all chiesetta e alle sue cinque corti.

Nel 1951, nasce la parrocchia, anche se ancora legata alla chiesa madre di Sant’Eustorgio; è il periodo in cui è in corso il tentativo di Bernate di separarsi da Velate e unirsi ad Arcore.

Nel 1952 su mandato del Cardinale Schuster l’allora sacerdote Stefano Sironi, si pone come primo obiettivo la costruzione di una nuova chiesa.

Nel 1962, Bernate diventa frazione di Arcore; il progetto della nuova chiesa si amplia: si intende costruire anche una casa per i sacerdoti, un centro sociale, le aule per il catechismo, un salone per il cinema e un bocciodromo.

Nel 1978, il cardinale Giovanni Colombo consacra la nuova chiesa dedicata a “Maria Nascente”.

Nel 1983 la chiesa è eretta a parrocchia.

Nel 1933 vengono ultimate alcune opere, l’oratorio, che una volta aveva sede nei locali adiacenti l’asilo Durini, diviso in parte maschile e parte femminile, è stato unificato con sede nei locali al piano terreno sotto la chiesa.

Con il contributo dei parrocchiani vengono costruiti il campo da calcio, di pallavolo e di basket, dove giocano i giovani della Polisportiva Bernate.

Si riportano le campane sul campanile ed ex novo viene costruita la grande pagoda al centro dell’oratorio. Un occhio di riguardo, in ogni caso, viene dato alle strutture esistenti: vengono ristrutturati l’asilo Durini attivo dal 1909, la cui gestione è affidata alle suore del Santo Cottolengo, la palazzina vicino alla chiesetta di piazza Durini, l’ex casa di don Stefano, destinata ad accogliere gli immigrati prima, e poi nel tempo, fino a tutt’oggi, un gruppo di disabili.

Alla fine degli anni Novanta: il consiglio pastorale, decide di eliminare i campi della bocciofila e di costruire al loro posto una palestra, usata dalle squadre di pallavolo e atletica della Polisportiva e della Ginnastica Bernate.

Nel 2004 con l’arrivo di Don Renato Vertemara nascono nuove opere:

• ulteriore campo di calcio a sette giocatori nel 2005, con spogliatoi;
• il salone sotto la chiesa da rustico diventa una accogliente sala-teatro;
• nel 2009 -2010 viene ristrutturata la chiesetta di piazza Durini;
• nel 2016 -2017 si rifanno l’altare e le vetrate della chiesa principale;
• nel 2019 viene inaugurato il nuovo campo di calcio a sette in tappeto sintetico